Titolo: CICLI E RICICLI
Autori: Michelangelo Magnus, Ennio Bencini, Sante Pizzol (Movimento R.A.O.)
Oggetto: Krypto(s)cultura pittorica
Data e periodo: all’interno della Manifestazione: “Aspettando il giro d’Italia 2010” (2009-2010)
Dove: Bormio
Dimensione: 90 x 90 cm
Luogo di conservazione: Sulbiate (MB)
Stile: opera simbolica
Motivazione: in occasione del passaggio del giro d’Italia a Bormio, gli artisti R.A.O. (Reality Art. Open),
Bencini Ennio di Bellusco (MB), Magnus Michelangelo di Vimercate (MB), Pizzol Sante di Missaglia (LC),
hanno realizzato un’opera a sei mani dal titolo: “Cicli e ricicli”.
L’opera è una “Krypto(s)cultura pittorica” (termine che sottintende, cultura/scultura/pittura “nascosta”,
simbolica, ma allo stesso tempo, indica un gas nobile composto da “36” elementi), realizzata a tecnica mista su
legno e vetro, con uso di materiali metallici e sabbie, di riciclo. La stessa appare suddivisa in 5 cerchi (4 interni
e uno esterno che li ricomprende), all’interno di un quadrato di 90 cm di lato.
Pur essendo chiaramente visibile a qualsivoglia osservatore, anche non addetto ai lavori, che i 4 colori usati
siano “un pugno nell’occhio”, tali elementi trovano una giustificazione nelle motivazioni filosofiche e
simboliche che li sottendono che andiamo di seguito a spiegare. Oggi, in un momento di decadimento dei
valori, non conta più il bello, ma solo il nuovo, la società è intrisa di valori materiali “disarmonici”, ma proprio
nel momento di massimo decadimento, comincia a rinascere una nuova voglia di spiritualità, concetti tutti che
trovano una spiegazione nell’Opera, seppure nascosti sotto il “leitmotiv” del ciclismo.
L’opera, volutamente è stata suddivisa in 5 cerchi, posti all’interno di un quadrato di 90 cm di lato. Di questi
cerchi, i 2 stilizzati e il materiale di riciclo, suggeriscono l’idea di bicicletta e indicano il ciclo della strada, il
resto del quadro, il ciclo della vita. Si fa notare che è possibile associare il quadro (e in particolare il
cerchio/ciclo), a 36 significati diversi. A titolo d’esempio se ne suggerisce qualcuno: le migliori ruote delle bici
hanno 36 fori, le mountain bike più evolute, hanno ruote da 36 pollici, l’indice ottimale di massa corporea per
un ciclista sportivo, secondo la formula di Pignet, deve essere all’interno del parametro 36, l’anno egiziano era
composto di 36 decadi, l’angolo giro, misura 360°, il ciclo mestruale della donna dura al massimo 36 giorni.
Oltre al ciclo della strada è rappresentato il ciclo della vita, la strada infatti prosegue oltre il cerchio più grande
e anche oltre il quadrato, idealmente, fino nell’Aldilà. I 4 colori rappresentano anche i 4 elementi naturali e il
cerchio rappresenta anche il sole, da cui fuoriescono 4 raggi principali che indicano le 4 fasi (gli equinozi i
solstizi), e 4 raggi minori. Coperta dal sole si intuisce ci sia la luna, rappresentata da 8 raggi lunari (4+4) che
indica il maschile e il femminile (quest’ultimo concetto ancora oscurato dal maschile, ma che comincia ad
emergere). Chiusi in un quadrato di 4 lati vi è un cerchio che all’interno contiene 4 cerchi più piccoli. Quindi in
tutto il numero 4 ricorre 9 volte, come peraltro, 36 sono gli elementi che compongono il gas Krypto, non a caso
l’Opera si può interpretare in 36 modi diversi, ma se li dovessimo spiegare tutti noi … toglieremmo il piacere ai
Maestri dell’arte
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