Raluca Vatavu CEO di Seven Art Srl
 
Consapevole dell’inevitabile connubio tra arte e mecenatismo imprenditoriale, Raluca Vatavu, giovane ed affermata imprenditrice ha creato Seven Art, una galleria d’arte virtuale con una community di artisti, collezionisti, galleristi, in cui si coniuga la potenza di fuoco creativa con la tecnologia blockchain:
qui l’arte incontra la tecnologia che diventa protezione e sicurezza della transazione; una trasparenza in grado di fornire un’esperienza sicura e replicabile, di dare certezza soddisfazione e conseguente fidelizzazione. Seven Art Srl è un incubatore di artisti, anche in termini di promozione della lateralità del pensiero, della riflessione e dell’analisi. Con Seven Art la tradizione e l’innovazione trovano un connubio perfetto, un ponte tra il mondo dell’arte e della cultura da un lato ed il mondo della tecnologia dall’altro, dove la singolarità di ognuno può creare interdisciplinarità creativa ed occasione di integrare e generare conoscenza a tutti i livelli.
 
 
– Come è nata l’idea di realizzare Seven Art?
 
Mi definisco una early adopter. Ho studiato per molti anni la tecnologia blockchain restandone affascinata dalla sua capacità di offrire certezza e trasparenza ai dati ivi registrati.
Nell’ambito della mia attività di studio del mondo dell’arte la mia partecipazione alle più importanti mostre mondiali mi ha permesso di percepire la totale assenza di risposte ad alcune importanti istanze che provenivano da tutti gli operatori di questo affascinante pianeta: superare l’opacità delle transazioni ed offrire opportunità paritetiche e democratiche a tutti gli artisti in grado di manifestare il proprio messaggio comunicativo.
Ho quindi posto a disposizione della mia passione per l’arte le caratteristiche uniche ed innovative di questo straordinario strumento: ciò allo scopo di offrire ad artisti, fruitori, ed operatori del mondo dell’arte una risposta per la prima volta univoca alle domande di tutela della trasparenza e del valore di ogni transazione finanziaria collegata all’opera ed allo stesso tempo offrire ad un mercato così lontano dal concetto di innovazione l’opportunità di guardare al futuro. Del resto, l’artista per me è da sempre considerato e considerabile un precursore o meglio, un lettore privilegiato della realtà che deve utilizzare ogni strumento tecnico e tecnologico per migliorare il proprio messaggio artistico senza, ovviamente, dimenticarne l’originario afflato intuitivo.
 
 
– Lo slogan della piattaforma è: “L’Arte incontra la blockchain”.
 
Nel portale Seven Art possono iscriversi artisti, collezionisti od operatori del mondo dell’arte e vendere le opere in cambio di un corrispettivo sia in criptovalute che in euro. Tutte le transazioni vengono registrate in una blockchain pubblica ove viene trascritta in modo indelebile ed autoreferenziale la traccia della vendita: un progetto in costante divenire, poiché stiamo creando e saranno pronte entro un mese, nuove implementazioni importanti nella piattaforma.
 
 
– Quanto è importante la cultura in questo suo nuovo progetto?
 
È fondamentale, ispira e permea l’intera struttura. Importante per il mio gruppo è l’aspetto culturale di analisi ed approfondimenti con articoli, interviste, la decriptazione delle opere d’arte (che dà dettagli preziosi come firme, date, immagini celate, per capire meglio un’opera nel profondo pensiero dell’artista); in queste peculiarità dell’analisi recondita di un’opera mi ritrovo perché sono appassionata di storia e non mi fermo all’apparenza delle cose. La mia qualifica d’imprenditrice mi ha permesso di attivare tutte le declinazioni finanziarie intorno ad un’opera d’arte attivando naturali amplificatori economici come i canali “social”, in modo da ottenere un incremento del valore ed un aumento delle possibilità di vendita determinato dalla viralità del vettore telematico di diffusione della promozione. Ho già applicato in passato la medesima filosofia con il progetto Stardust House e con la tokenizzazione di un’opera monumentale dell’artista Rabarama che ho trasformato in uno strumento di parcellizzazione dei diritti sulla statua attraverso la creazione di Utility Token ed NFT; in parallelo ho creato un NFT iconico con giovanissimi performers (Urban Theory) di livello internazionale generando un prodotto artistico unico e di enorme valore. Con Seven Art continuerò a svolgere una serie di azioni che permettono di attivare linee di comu-
nicazione virtuose con la generazione dei giovanissimi oggi così lontana dal mondo dell’arte: ciò perché mi sono resa conto di come sia necessario utilizzare la semantica e la grammatica del recettore per poter comunicare con lui. Il prossimo Aprile stiamo organizzando un evento dal titolo “Lasciami volare”: una mostra itinerante che si terrà a Milano presso gli studi “Moysa”, (noto Hub di art entertainment)che ha come obiettivo quello di portare l’attenzione sul tema così importante e attuale del bullismo tra i giovani: l’evento avverrà in partnership con Stardust (la società attualmente più rappresentativa del rapporto tra la generazione “Z” ed il mondo “social”) e con il Movimento Spirale di Luce. Nel corso della mostra interverrà autorevolmente il Giudice Fabio Roia, Presidente del Tribunale di Milano per sensibilizzare i giovani della generazione “z” a preferire i valori del rispetto, dell’amicizia e della generosità ai sentimenti dell’odio e della violenza. Le pittrici Wally Bonafè, Amalia Caracciolo e Katalin Kollar esporranno le loro opere aventi per oggetto questa tematica. Lo scopo intrinseco dell’evento è quello di rappresentare l’esperienza artistica intesa come pratica, studio o come collezionismo di cultura, estetica e bellezza.
 
 
– Quanto conta per lei il culto della bellezza e dell’estetica?
 
Cerco di vivere nella bellezza. La bellezza per me è una scelta di vita, una forma-pensiero positiva ed è l’importanza di questo valore che vorremmo trasmettere noi di Seven Art alle nuove generazioni: esse verranno rappresentate da sette scolaresche provenienti da tutto il territorio nazionale presenti all’evento sia online che in presenza: abbiamo avuto conferme dalle classi di Vibo Valentia, Pomigliano D’Arco, Agrigento, Brindisi, Falconara, Sulmona e Milano: esse ascolteranno la lezione sul bullismo del Giudice Fabio Roia, ma saranno anche protagoniste di un concorso con premiazioni finali nelle quali i giovani partecipanti potranno esprimere nella massima libertà espressiva artistica, l’esaltazione del bello, del rispetto e dell’amicizia, deterrenti naturali di ogni forma di vessazione e violenza nei confronti del prossimo. Sarà poi emozionante per tutti ascoltare la canzone inedita del cantautore Francesco Boccia: Lasciami volare, che spero possa diventare per i giovani il simbolo del “no al bullismo”. Tengo a precisare che il premio offerto al vincitore del concorso vuole rappresentare l’essenza della nostra proposta: un NFT dell’opera vincitrice sarà creato dal nostro gruppo di creators ed attraverso la procedura di “minting” verrà posizionato sul portale Opensea. Inoltre, Stardust porrà a disposizione un influencer per generare un contenuto social da “postare” sui principali canali.

Giuliana Poli

Giornalista e scrittrice. Coordinatrice di progetti editoriali e di progetti speciali per la Società Dante Alighieri.
Membro permanente del progetto di analisi e sviluppo, per progetti sulle nuove tecnologie, per la certificazione di opere d’arte, con tecnologia blockchain. Membro del Comitato scientifico del Progetto Seven Art della Seven Business srl, per la vendita di opere d’arte fisiche e digitali. Collaborazione, analisi e sviluppo di progetti per tokenizzazione di opere d’arte e creazione di NFT. Ideatrice e responsabile della Rubrica “Decriptazione delle opere d’arte”.