Picasso è il pittore sommo della versatilità: dipinti, ceramiche, sculture, arti grafiche… E’ considerato uno dei timoni della nostra epoca, uomo universale e votato a esser sempre al centro del mondo.
Picasso è stato un Parsival che cerca una nuova espressione artistica in ciò che esiste già e che va solo trovata. Personaggio libero era refrattario a ogni forma di sistema che avrebbe potuto irrigidire la sua personalità. Nell’opera di Picasso non vi era uno sviluppo, né una successione storica ma trasformazione e costante ringiovanimento. Per lui non esisteva né passato, né futuro, la sua arte non era legata al tempo, ma solamente all’attimo fuggente: ora e adesso.
Tutta la sua vita artistica e quotidiana è stata captata da questa visione avida di vitalismo, dove ogni atto è una esperienza che avviene senza strade prestabilite. Picasso che rifiutava ricerche nel campo della pittura sapeva che per trovare la luce nell’arte, non era necessario rimanere vincolato all’affinamento della tecnica, ma su come la ricerca della verità, piuttosto condizioni il mondo e il nostro senso della vita.
Come un eroe antico è in continua ricerca, senza propositi mirati di trovare qualcosa, l’artista spagnolo dirà che l’insegnamento accademico che mira alla bellezza è un inganno. Picasso non ricercava l’estetica ma quel che la origina, il suo desiderio era che l’opera generasse uno scuotimento interiore ed ecco perché non si era mai specializzato in un solo genere. E’ considerato il più grande, poiché aveva compreso la vera arte del passato come nessuno, riportandola al mondo moderno.
Consapevole che non esistono né forme astratte né concrete, contro l’astrattismo affermava che bisogna sempre partire da un soggetto, poi dimenticarlo perché nel frattempo, l’idea del soggetto aveva già lasciato una memoria incancellabile.
L’arte è quindi vibrazione e Picasso con la sua genialità riusciva a catturarla nella pittura, che per nessuna ragione, affermava, poteva sfuggire dal quadro.
La ragazza di fronte allo specchio è un dipinto cubista realizzato nel Marzo 1932 su olio su tela.
Attualmente è presso il Museum of Modern Art (MoMa), New York.
Tante interpretazioni sono state date a questo quadro in cui è ritratta una giovane donna che si guarda allo specchio.
L’aspetto che si coglie al primo sguardo è l’osmosi tra la riflettente e la sua sostanza dell’oltre che rimane nell’ombra. E’ un non essere immanente, che è in fondo, la vera sostanza del quadro.
L’immagine riflessa è in una sorta di utero. Lei con probabilità è l’idea che ha dato forma alla materia.
Le due donne hanno come punto di collegamento il braccio della riflettente che rappresenta il prolungamento dello spirito che tocca il velo che circonda il viso della donna sognata.
Con il gesto di allungare la mano verso l’altra parte di sé, la donna accorcia le distanza tra lei e la sua gemella. Il braccio è una sorta di arcano cubito, che segna la distanza tra l’essere materiale e la sua stessa sostanza dei sogni, verso la quale la donna ha una partecipata accoglienza; la riflettente e la riflessa sono separate eppure c’è un confronto continuo. La donna sulla sinistra è ritratta sia di profilo, che davanti, quindi è duplice, a differenza della sua ombra. Dalla bocca della immagine della ragazza riflessa, parte una linearità concava che cerca la donna di sinistra che la percepisce attraverso il cuore, ma le due linee non si toccano e questo crea un turbamento perché a entrambe Picasso dipinge uno schizzo di lacrima sul volto, dal colore rosso.
Nelle due figure è evidente una disgregata immagine di utero femminile che sprigiona sia l’esser femmina, sessualmente matura, ma anche simbolismo generativo di idee.
Il latino speculum (specchio) ha dato il nome a speculazione, che in origine significava osservare il cielo e i movimenti delle stelle con l’aiuto di uno specchio. Attraverso di esso si riflette se stessi nel nostro cosmo interiore: la verità, la sincerità, il contenuto del cuore e della coscienza.
Lo specchio mitologico appartiene ad Afrodite, che attraverso il suo Eros feconda e crea.
In questo quadro Picasso rappresenta colei che ama, duplice ma reale… e questa passione ancora vibra nella tela. Lui la osserva comprendendo di lei,ciò che lei sta esplorando di sé. Il sommo artista innamorato, non appare, ma c’è e sembra respirare e trarre vita dalla giovane ragazza che cerca disperata l’inudibile Io interiore e in questo eros, amore e mancanza, nella sua condizione temporale dell’umano, lascia una traccia di eterno.